lunedì 4 marzo 2013

quod non referendum... que (re)viva il Mattarellum!

non per appesantire il tono del blog, ma insomma, seguendo con un minimo di "passione civile" l'evoluzione delle cose, provo a dire la mia. prometto poi di tornare a parlare di spiagge e koala (a proposito, ieri ho fatto anche il bagno, tie')
resto convinto che prima ancora del conflitto di interessi, prima ancora dei tagli etc etc, il primo provvedimento di un qualsiasi governo si insediasse da qui a due mesi dovrebbe essere l'abrogazione (secca) della l. 350 del 2005 (il cosiddetto "Porcellum"") e la disposizione della reviviscenza della legge precedente (stando sempre alle denominazioni giornalistiche, il "Mattarellum").

[per capirci, questa ipotetica legge determinerebbe lo stesso esito al quale miravano le due richieste di referendum ritenute inammissibili dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 13 dell'anno scorso]

se e' vero, come ha detto la Corte, che la reviviscenza non puo' essere disposta per referendum (e lasciamo perdere il fatto che secondo me il quesito era inammissibile perche' operava su una novella e non sulla legge in vigore) sicuramente puo' farlo il legislatore. e allora, cavolo, lo faccia!


non che poi ci si debba tenere il Mattarellum. sarebbe solo una operazione precauzionale: visti i chiari di luna di questa legislatura che ancora deve cominciare, e' probabile che si torni a votare a breve. oppure, che ricominci un ennesimo dibattito sulla riforma della legge elettorale (con non troppe chance di approdare a qlcsa). ecco, con questo mezzo si cambierebbe almeno lo status quo legislativo e quindi, se anche si tornasse a votare all'improvviso, almeno lo si farebbe con una legge "decente". inoltre, l'opzione e' bella e fatta. esisteva gia' prima e non c'e' bisogno di fumose riunioni notturne per trovare un comune denominatore tra coloro che dovranno decidere e, ancora prima, fumose riunioni notturne per decidere chi dovra' partecipare a fumose riunioni notturne per trovare un comune denominatore.

certo, i collegi uninominali non sono il massimo. possono far paracadutare big e sconosciuti dovunque. puoi essere del Mugello e vedere che il tuo candiato e' Di Pietro (che, nonostante il suo nobile inglese, non ha proprio la parlata toscanaccia). o essere altrove e beccarti Rosy Bindi o Bondi. e non e' bello. ma magari con un sistema di primarie (Pd-style, o magari on line, o con l'applausometro de "La sai l'ultima", come vi pare) potrebbe diventare migliore di molti altri sistemi. e, di certo, migliore di quello che abbiamo adesso.

il limite di questa idea e' forse nella sua natura partentetica, al limite del crociano (vabbe' ho appesantito troppo il tono). ma magari potrebbe aiutare a superare la stasi e a relegare in una parentesi (questa volta, in un corpo in avanzata decomposizione) la parte finale della "Repubblica di Arcore" (che poi secondo me e' il modo migliore di definire la cd. "seconda Repubblica")
dixi et salvavi animam meam

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